LA STORIA È UNA GUERRA CONTRO IL TEMPO,

IN QUANTO CHIAMA A NUOVA VITA FATTI ED EROI DEL PASSATO

ALESSANDRO MANZONI

IL RITORNO DEI TEMPLARI ALLA CERTOSA

ANTICIPAZIONE SULL’ESCURSIONE DEL 16 SETTEMBRE 2023

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Riprende la marcia dei Templari, lungo quel cammino che, nelle precedenti escursioni, ci ha portato presso la Cripta di San Fantino, luogo di culto più antico della Regione, ove nel Medioevo avrebbe avuto sede una Commanderia che esercitava il controllo sul Porto di Tauriana e sulla Valle delle Saline. Dopo il terremoto del XIII sec. (ed il conseguente crollo della Cripta di San Fantino e della Chiesa sovrastante), i Templari decisero di trasferire la statua lignea della Madonna Nera (che veniva venerata a San Fantino) a Seminara collocandola, in assenza di un luogo degno ad accoglierla (come oggi è la Basilica della Madonna dei Poveri), all’interno di una grotta. Anche la Commenda (precettoria o domus mansiones) dovette spostarsi a Seminara, da dove esercitava la sua giurisdizione probabilmente anche su un casale che si trovava nei pressi del “Passo della Limina”.

Da qui passava il “sentiero dei greci”, che (attraverso il Passo) collegava la Valle delle Saline con la costa ionica (con Locri e Gerace). Questo sentiero e questo passo – per la sua importanza commerciale (e il traffico del sale) e per il flusso di pellegrini – era stato sempre presidiato militarmente. Così è stato anche per i normanni. Intorno all’anno Mille, Bisanzio non riuscì più a gestire le province del sud Italia e così, attratti dalle ricchezze di questi luoghi, Roberto il Guiscardo e suo fratello Ruggero I d’Altavilla intrapresero tra il 1053 e il 1054 la conquista dell’Italia meridionale, fino a quel momento in gran parte in mano ai Bizantini (Basilicata, Calabria e Puglia), longobardi (Campania) e arabi (Sicilia).

Con la dinastia normanna degli Altavilla arrivarono i monaci cistercensi di San Bernardo ed i Cavalieri Templari. La storia del casato normanno degli Altavilla si intreccia, nell’Italia meridionale, con quella dell’Ordine del Tempio. I Templari erano non solo il braccio armato della Chiesa di Roma ma dipendevano esclusivamente dal Papa. La Chiesa di Roma e gli Altavilla strinsero un’alleanza politico-militare per strappare le regioni del Sud Italia agli arabi e all’impero bizantino e, più tardi, per promuovere e organizzare le Crociate. Inoltre, dopo la Scisma d’Oriente del 1054, scopo dell’accordo era quello di “latinizzare” il meridione e riportare sotto il rito cattolico romano la chiesa cristiana del Sud Italia di rito ortodosso. Per consentire ciò, alla fine dell’XI secolo, Papa Urbano II conferì al Conte Ruggero I prerogative straordinarie (negate persino all’imperatore ed ai sovrani in altre parti d’Europa) tra le quali l’Apostolica legatio, cioè il potere di nominare vescovi e di creare nuove diocesi. Fu così che Mileto, capitale dei normanni, fu la prima diocesi di “rito latino” nel Mezzogiorno d’Italia.

L’epopea degli Altavilla inizia, allora, i suoi fasti con la fondazione della prima capitale, Mileto, che divenne uno dei centri più importanti di tutta Europa, con chiese, abbazie e palazzi sontuosi, una Zecca che coniava monete di bronzo e (forse) d’argento ed una Corte che fu punto d’incontro di culture e popoli diversi, di scambi culturali e commerciali, meta di personaggi illustri (Papi e regnanti), tra i quali Riccardo Cuor di Leone. Ma se i fasti degli Altavilla iniziarono a Mileto, il cui territorio (oggi identificato nella Valle del Mesima) a quel tempo faceva parte della Valle delle Saline (Vallis Salinarum) che si estendeva fino alle Serre, la loro epopea si concluse proprio sulle Serre, presso la Certosa di San Bruno, un luogo denso di spiritualità, di fede, di storia…e di misteri!

 

Cav. Giuseppe Calopresti

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