TEMPLARI IN CAMMINO

Certamente mancano le prove, ma d’altra parte non vi sono mai prove quando si tratta del Tempio. ( Louis Charpentier )

ASPETTANDO IL RITORNO DEI TEMPLARI ALLA CERTOSA

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La Certosa è un luogo di pace, di preghiera, di silenzio…eppure, per oltre tre secoli, le sue normali attività furono sconvolte a seguito della Bolla pontificia dell’11 dicembre 1192 di Papa Celestino III e del Decreto del 5 febbraio 1193 di Tancredi d’Altavilla, Re di Sicilia, che disposero il passaggio della Certosa dall’Ordine Certosino all’Ordine Cistercense. Le reali motivazioni di tale passaggio, a distanza di secoli, restano un mistero.

I misteri (o le domande) in realtà sono tanti: perché Guglielmo da Messina (quindicesimo successore di Bruno e Priore della Certosa) si prodigò affinché il “passaggio di consegne” si svolgesse senza intoppi, divenendo persino il primo Priore cistercense della Certosa? Perché i cistercensi fecero arrivare maestranze specializzate per innalzare e fortificare torri e mura? Perché c’è chi parla di vie di fuga e tunnel sotterranei? Chi o cosa bisognava difendere, proteggere, nascondere? Perché assieme ai cistercensi sarebbero arrivati anche i Templari, da qualcuno definiti “il braccio armato dei cistercensi”?

Non è facile rispondere a questi interrogativi. Innanzitutto per l’assenza (voluta) di documentazione: nulla è riportato negli archivi storici, nell’Archivio di Stato, nell’Archivio Diocesano. Tre secoli (tanto è durata la presenza cistercense all’interno

della Certosa) avvolti da un buio fitto. Bisognerebbe poter indagare nell’Archivio Segreto Vaticano e nell’archivio della casa madre certosina di Grenoble. Questo vuoto di testimonianze scritte infittisce il mistero. Di certo non si può credere che i certosini abbiano rinunciato di buon cuore alla loro Certosa (la prima in Italia) e all’Eremo di Santa Maria (ove erano custodite le spoglie del loro fondatore). C’è chi (Girolamo Onda nel suo libro L’Angelo di Sibilla) parla di una “operazione segreta” volta a salvare un giovane innocente e a consentire l’ascesa al trono di Federico II! Ad ogni modo, non è facile dissolvere il mistero perché la forza devastatrice della Natura (terremoti), dell’uomo e dell’oblio della memoria hanno cancellato le tracce del passaggio dei cistercensi e dei Templari dalla Certosa… o forse no?

Diceva Louis Charpentier che “certamente mancano le prove, ma d’altra parte non vi sono mai prove quando si tratta del Tempio”.

Cav. Giuseppe Calopresti

 

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